Legge 104, novità del 2018 con bonus 1900 euro e non solo


Dopo un lungo iter, la revisione delle legge 104 sembra essere arrivata e includerà tutta una serie di modifiche tra permessi e bonus, come quello da 1900 euro. Ma oltre a questa nuove regole altre sono già cambte e altre ancora potrebbero esserclo con i nuovi scenari legislativi.

Impossibile non iniziare da questione di stretta attualità, quella della fruizione dei permessi della legge 104 senza averne diritto. Ci stiamo riferendo a quel complesso di norme che disciplina l'assistenza delle persone con disabilità. Di conseguenza i comportamenti scorretti, oltre che punibili ai sensi di legge, si rivelano doppiamente gravi anche dal punto di vista etico. In ballo ci sono quelle giornate di permesso o di congedo richieste dal lavoratore, spesso e volentieri oggetto di annunci da parte dei vari governi, intenzionati a concedere maggiori spazi di manovra, ma anche a ottimizzare le risorse concesse sulla base del contrasto ai truffatori. A oggi, il ricorso ai permessi 104 senza averne diritto (anche l'abuso) è un illecito civile che può portare al licenziamento dal posto di lavoro e si può incorrere nell'accusa di reato di truffa a danni dello Stato, con tutte le conseguenze che comporta anche ai fini della ricerca di una nuova occupazione.

ARRIVA IL BONUS DA 1.900€

Ma la novità dell'ultim'ora è un'altra: il bonus sotto forma di contributo pari a 1.900 euro, erogato all'Inps e della durata di un anno. Destinatari solo coloro che prestano assistenza a un proprio familiare disabile di età pari o superiore agli 80 anni. A fare sperare come questa possa essere la volta buona c'è l'unificazione in un testo unico di tre disegni di legge - il 2048 De Pietro: "Misure in favore di persone che forniscono assistenza a parenti o affini anziani", il 2128 Bignami: "Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare", il 2266 Angioni: "Legge quadro nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione del caregiver familiare" - che lascia immaginare un percorso più rapido e semplificato rispetto a quanto visto fino a questo momento. L'incertezza è legata piuttosto alle tempistiche perché il testo del decreto non è ancora stato approvato in via definitiva. L'ipotesi più ottimistica prevede l'approvazione entro la fine dell'anno e la disponibilità effettiva nel 2019.

Il bonus assistenza familiari rientra allora nel pacchetto di misure previste in favore di coloro che assistono un proprio familiare con disabilità. La denominazione con cui sono universalmente conosciuti è quella di caregivers. Indipendentemente dal atto che possa essere richiesto sotto forma di contributo o di detrazione, per ottenere il bonus di 1.900 euro occorre il rispetto di a alcuni requisiti, tre per l'esattezza: prestare cura e assistenza ad un parente entro il terzo grado di parentela, di età pari o superiore a 80 anni; essere in possesso dello stato di famiglia e dell'Isee 2018; essere senza reddito o con reddito Isee inferiore a euro 25.000 annui, per fruire del bonus in forma di detrazione fiscale; essere privi di reddito o totalmente o parzialmente incapienti, per fruire del bonus come contributo in denaro erogato dall'Inps.

Non solo il bonus di 1.900 euro: c'è anche altro

Per quanto riguarda le modalità di fruizione, la strada è duplice: sotto forma di contributo monetario erogato dall'Inps o di detrazione fiscale. A ogni modo, se il bonus di 1.900 euro è la misura che attira maggiormente l'attenzione, all'orizzonte si intravedono almeno altri sei provvedimenti che potrebbero dare un nuovo volto al settore: contributi previdenziali figurativi per la pensione, possibilità di richiesta di part-time e telelavoro da casa, riconoscimento della qualifica di caregiver familiare, tutela per le malattie e assicurazione del caregiver, permessi legge 104, ferie solidali.