Nel 2030 il Testamento Solidale varrà oltre 100 miliardi

Da qui al 2030 424 mila famiglie italiane, secondo le stime di uno studio della Fondazione Cariplo sul tema, utilizzeranno il testamento solidale per lasciare parte del proprio patrimonio a favore di cause sociali, scientifiche e umanitarie, nel rispetto dei diritti dei propri eredi. La libertà di scegliere come debbano essere utilizzati i propri beni nel rispetto delle proprie volontà e a favore delle generazioni future, ossia per semplificare il cosiddetto testamento solidale, è un tema di grande attualità e tutto sommato nuovo visto che fino a qualche anno fa era non solo meno conosciuto come strumento ma anche usato da una minima parte di persone, generalmente filantropi con grandi ricchezze. Ora invece, secondo quanto emerge dallo studio, si assiste ad un sensibile aumento di lasciti testamentari verso il terzo settore anche da persone senza enormi patrimoni.

Ferdinando Ricci, responsabile Marketing e referente Lasciti della Fondazione Umberto Veronesi, racconta l’importanza della promozione della cultura del dono e la nuova attenzione sul tema. «Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita costante delle donazioni ricevute attraverso lasciti solidali», spiega Ricci, sottolineando che «i contributi raccolti attraverso questa modalità vengono investiti dalla Fondazione Veronesi per iniziative concrete: principalmente borse di ricerca scientifica e progetti di ricerca in ambito oncologico, cardiologico e delle neuroscienze. Tutti settori in cui le donazioni sono fondamentali».

«Disporre un lascito solidale a favore degli enti del terzo settore – aggiunge Ricci - è un’azione importante che permette di dare continuità alle proprie scelte e ai propri interessi in favore delle generazioni future. Per effettuare un dono nel testamento non è necessario avere a disposizione grandi cifre: non esiste un tetto minimo di donazione, piccoli contributi da tante persone possono permettere di raggiungere obiettivi importanti a beneficio della collettività».

Nell’arco dei prossimi 15 anni, è destinata a essere trasferita mortis causa circa un quinto della ricchezza netta del paese. All’interno di tale flusso, appare ragionevole immaginare, è scritto nello studio della Fondazione Cariplo sul tema, che il valore potenziale dei lasciti alle istituzioni del Terzo settore possa rappresentare un ammontare significativo, corrispondente a circa l’1% della ricchezza complessiva. In Italia, il valore economico di tale ricchezza potrebbe oscillare fra i € 100 e i 129 miliardi.

Il numero di famiglie italiane i cui patrimoni potranno essere potenzialmente disponibili per lasciti alle istituzioni del Terzo Settore passeranno dalle oltre 62mila del 2020 alle quasi 424mila del 2030. Il tema è al centro dell’incontro pubblico “Libertà di sapere, libertà di scegliere. Testamento biologico e testamento solidale: come decidere della propria vita e dei propri beni”, organizzato per l'11 maggio a Roma, in collaborazione e con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, dalla Fondazione Umberto Veronesi.