VITA e Ministero del Lavoro hanno illustrato il nuovo 5 per mille


Il nuovo 5 per mille, così come ridisegnato dalla riforma del Terzo settore è stato messo a tema dell’incontro organizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociale in collaborazione con VITA e con il supporto di Banca Intesa Sanpaolo, lo scorso 6 giugno a Roma presso la sede del Ministero.

L’intento del legislatore è stato mosso essenzialmente dal la necessità di una messa a punto a oltre dieci anni dalla sua attivazione e dal bisogno di una verifica sull’efficacia e sulle modalità con cui utilizzare questa originale forma di sostegno finanziario a favore dei progetti delle organizzazioni non profit. Con il decreto legislativo del 3 luglio 2017, sono state dunque messe quattro linee guida che daranno sostanza alla riforma:

  • Il coordinamento fra la normativa del 5 per mille e il nuovo Codice del Terzo settore
  • Il principio di massima trasparenza: sia sul lato dell’amministrazione pubblica, sia su quello delle organizzazioni beneficiarie
  • La necessità di abbreviare i tempi di erogazione
  • L’utilizzo più efficace ed efficiente delle risorse

Dopo il varo del DL 3 luglio 2017, n°111 siamo ora in attesa del Dpcm che chiuderà il cerchio della revisione legislativa inserita nella riforma del Terzo settore. «C’è un testo già condiviso con il Mef», ha assicurato Alessandro Lombardi, direttore generale del Terzo Settore al Ministero che ha anche restituito lo stato dell’arte sui decreti fatti e ancora da fare. «È stato un impegno riformista all’insegna della flessibilità sia per l’ambisione della Riforma sia perché regola una materia vivente e preziosa», ha sottolineato.

Un impegno riformista che mira a correggere alcune storture emerse nei 10 anni di esperienza della norma di sussidiarietà fiscale, come la crescita esponenziale di enti iscritti, oltre 57mila, tra cui quasi 41.550 con meno di 100 preferenze, come illustrato nella relazione di Mario Consorti, presidente di NP solution.


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Da parte sua, Luigi Bobba, sottosegretario uscente al Welfare, «Ormai da libero pensatore posso avanzare una proposta su uno dei nodi più controversi: l'inoptato, ovvero quella parte di 5 per mille scelto dai contribuenti senza indicare una specifica Organizzazione. Io sono dell'idea, che questa doppia opzione venga tolta anche come incentivo per le Organizzazioni e per i contribuenti a finalizzare la propria indicazione».

Gabriele Sepio, ha sottolineato in particolare il doppio dovere di trasparenza imposto dal Decreto, quello verso la Pubblica Amministrazione e quello verso i cittadini contribuenti.

Al convegno anche le testimonianze di due grandi Associazioni su come si stanno attrezzando per rsipondere aalle novità contenute nel Decreto 111/2017, sono intervenuti Paolo Bandiera (Aism) e Francesco Gesualdi (Ail).



Fonte: http://www.vita.it/it/article/2018/06/08/nuovo-5-per-mille-le-novita/147150/